Un ricordo di Alda Merini di Massimo Spelta (Cremona)
Signor direttore, incontrai Alda Merini una mattina d’autunno nella chiesetta del suo quartiere sulla Ripa di Porta Ticinese, all’incirca vent’anni fa. Tenevo fra le mani un libretto di poesie appena acquistato di Giuseppe Ungaretti, che lei subito notò.