Anche quella mattina la voce dell’educatore riempì la camerata. Ampie finestre sui lati lunghi del rettangolo, due file contrapposte di letti , un libero ampio corridoio di passaggio al centro. L’imperioso invito convinse tutti, pigri o dinamici, ad abbandonare velocemente i bei letti dipinti con un brillante smalto azzurro dove, sulla pediera,stendevamo l’asciugamani perché asciugasse.